I Ministeri del Lavoro, dell’Economia e dell’ Istruzione hanno sottoscritto, nella giornata del 5 giugno 2014, un decreto interministeriale, che prevede la sperimentazione, a partire dal prossimo anno scolastico, dell’apprendistato effettuato in azienda come nuova forma di alternanza scuola/lavoro tra il quarto e il quinto anno di scuola superiore.
Questa esperienza in azienda sarà riconosciuta come credito per la maturità e consentirà di alternare la frequenza scolastica con la formazione e il lavoro in azienda.
Obiettivo dell’apprendistato a scuola è consentire agli studenti italiani di inserirsi in un contesto aziendale già prima della conclusione del loro percorso scolastico e del diploma: un’innovazione assoluta per la scuola italiana.
Prima di arrivare alla Convenzione con la singola scuola, l’azienda interessata sottoscriverà un Protocollo d’intesa con il Miur e il Mlps (o gli uffici periferici dei Ministeri) e le Regioni interessate per specificare: gli indirizzi di studio coinvolti, i criteri per individuare scuole e studenti, le modalità per assicurare ai giovani l’eventuale rientro nei percorsi ordinari, il numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro, i criteri per il monitoraggio e la valutare della sperimentazione. L’impresa dovrà, ovviamente, dimostrare di avere le carte in regola per la formazione degli apprendisti anche minorenni, di rispettare le norme sulla sicurezza, di avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull’apprendistato.
Prima di arrivare alla Convenzione con la singola scuola e aziende interessate dovranno sottoscrivere un Protocollo d’intesa con i Ministeri del Lavoro e dell’Istruzione e le Regioni interessate per specificare:
- gli indirizzi di studio coinvolti,
- i criteri per individuare scuole e studenti,
- le modalità per assicurare ai giovani l’eventuale rientro nei percorsi ordinari,
- il numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro,
- i criteri per il monitoraggio,
- la valutare della sperimentazione.
L’impresa dovrà dimostrare di avere le carte in regola per la formazione degli apprendisti anche minorenni, di rispettare le norme sulla sicurezza, di avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull’apprendistato.
Per portare avanti la sua esperienza di scuola-lavoro, ogni studente/apprendista sarà accompagnato da un “piano formativo personalizzato”, che esplicita il percorso di studio e di lavoro, e da un sistema tutoriale che vede congiuntamente impegnati il tutor aziendale, designato dall’impresa e il tutor scolastico, individuato tra gli insegnanti del Consiglio di classe in possesso di competenze adeguate.
Notevoli gli spazi di flessibilità a disposizione delle scuole: per l’interazione tra apprendimento in aula ed esperienza di lavoro potranno utilizzare fino al 35% dell’orario annuale delle lezioni. Per gli Istituti tecnici e professionali si tratta, ad esempio, di un massimo di 369 ore su 1.056, ovvero di margini di autonomia nettamente superiori rispetto a quelli di cui le istituzioni scolastiche dispongono solitamente per organizzare la propria offerta formativa “libera”.
Fonte: Miur