ISTAT: l’andamento dell’occupazione in Italia a Settembre 2016
Pubblichiamo la nota mensile dell’Istat, del 3 novembre 2016, sull’andamento dell’occupazione in Italia a Settembre 2016.
A settembre la stima degli occupati cresce rispetto ad agosto (+0,2%, pari a +45 mila unità), recuperando il calo registrato nel mese di luglio. Dinamiche positive si rilevano per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi di età; l’aumento si concentra, questo mese, tra i lavoratori indipendenti (+56 mila), a fronte di un calo dei dipendenti a termine e la stabilità di quelli permanenti. Il tasso di occupazione è pari al 57,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente.
Nel periodo luglio-settembre si registra una sostanziale stabilità degli occupati rispetto al trimestre precedente; segnali di crescita si rilevano per i lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine e le persone di 50 anni o più, mentre diminuiscono in modo significativo gli indipendenti.
La stima dei disoccupati a settembre cresce (+2,0%, pari a +60 mila), dopo il calo registrato a luglio (-1,1%) e agosto (-0,1%). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e le diverse classi di età ad eccezione dei giovani di 15-24 anni. Il tasso di disoccupazione, pari all’11,7%, è in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.
La maggiore partecipazione al mercato del lavoro nel mese di settembre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa alla diminuzione della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,9%, pari a -127 mila). Il calo interessa donne e uomini e coinvolge tutte le classi di età. Il tasso di inattività scende al 34,8%, in calo di 0,3 punti percentuali.
Nel trimestre luglio-settembre alla sostanziale stabilità degli occupati (+11 mila) si accompagna una lieve crescita dei disoccupati (+0,2%, pari a +5 mila) e un calo degli inattivi (-0,3%, pari a -45 mila).
Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2% su settembre 2015, pari a +265 mila). La crescita tendenziale è attribuibile quasi esclusivamente ai dipendenti permanenti (+264 mila) e si manifesta sia per la componente maschile sia per quella femminile, concentrandosi principalmente tra gli over 50 (+384 mila). Nello stesso periodo calano sensibilmente gli inattivi (-3,6%, pari a -508 mila) e aumentano i disoccupati (+3,4%, pari a +98 mila).
Fonte: Istat