Ipsoa Quotidiano: Contratto a tempo determinato: come prepararsi alla scadenza del periodo transitorio
approfondimento di Roberto Camera* – in collaborazione con IPSOA Quotidiano
“Con la vigenza del decreto Dignità (legge n. 96/2018, di conversione con modificazioni del decreto legge n. 87/2018) viene profondamente modificato il contratto a tempo determinato.
Vengono rivisti alcuni limiti di impiego, quali: la durata massima di utilizzo, ridotta da 36 a 24 mesi, ed il numero massimo di proroghe, che scende da 5 a 4.
Si ricorda che entrambi i limiti vanno storicizzati e cioè calcolati sommando tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato che l’azienda ha stipulato con il lavoratore, avendo l’accortezza di verificare i seguenti princìpi.
Durata massima
1. Verificare se il contratto collettivo, applicato dal datore di lavoro, abbia disciplinato la durata massima; in questo caso, il limite di durata è dato proprio dalla disposizione contrattuale e non da quello legale.
2. Verificare se si tratti di mansioni di pari livello e categoria legale; in caso contrario, il conteggio si riazzera per il nuovo livello e categoria legale applicato al nuovo contratto di lavoro a termine.
3. Per il calcolo della durata massima non vanno considerati i rapporti di lavoro a tempo determinato per le attività stagionali, così come individuate dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 1525/1963 o dalle ipotesi indicate dai contratti collettivi applicati dal datore di lavoro.
4. Verificare che nella sommatoria rientrino anche eventuali rapporti in somministrazione a termine avuti con il medesimo lavoratore. Proprio per quanto riguarda i rapporti in somministrazione, vanno conteggiati esclusivamente quelli avviati dal 18 luglio 2012 (data di vigenza della Legge 92/2012 che, per prima, ha istituito questa regola).”… continua la lettura
* Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.