INAIL: denunce di infortunio e malattie professionali – i dati di novembre 2024
L’Inail ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale, le denunce di infortunio e malattie professionali, relative al mese di novembre 2024.
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (novembre 2023 vs novembre 2024) e “di periodo” (gennaio-novembre 2023 vs gennaio-novembre 2024).
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, che corrispondono nel periodo gennaio-novembre 2024 a circa l’8% di tutte le denunce pervenute all’Inail.
Dal settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela assicurativa degli studenti e degli insegnanti, prevista dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025. La platea interessata è composta da circa 10 milioni di alunni degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, dalla scuola materna all’università, e da poco più di un milione di docenti.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi 11 mesi del 2024 sono state 543.039, in aumento dello 0,1% rispetto alle 542.568 dello stesso periodo del 2023, dell’8,1% rispetto a gennaio-novembre 2021 e del 10,3% rispetto a gennaio-novembre 2020, e in diminuzione del 16,7% sul 2022 e dell’8,1% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.
Tenendo conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento novembre 2024, e rapportando il numero degli infortuni denunciati a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 2.557 denunce di infortunio ogni 100mila occupati Istat del 2019 alle 2.257 del 2024, con un calo dell’11,7%. Rispetto al 2023 la riduzione è dell’1,3% (da 2.286 a 2.257).
A livello nazionale i dati rilevati a novembre di ciascun anno evidenziano una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 455.140 del 2023 ai 452.413 del 2024 (-0,6%). Nell’intervallo gennaio-novembre 2024 si registra, rispetto all’analogo periodo 2023, un aumento del 3,7% delle denunce di infortunio in itinere (da 87.428 a 90.626). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni è passata dal 16,1% del 2023 al 16,7% del 2024.
A novembre di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,0% nella gestione Industria e servizi (dai 431.044 casi del 2023 ai 426.947 del 2024), un -1,7% in Agricoltura (da 24.450 a 24.042) e un +5,7% nel Conto Stato (da 87.074 a 92.050), che risente soprattutto dell’aumento delle denunce dovuto all’estensione della tutela Inail nelle scuole da settembre 2023.
Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi le Costruzioni (34.414 casi, +0,5% sul 2023), il Trasporto e magazzinaggio (31.958 casi, +0,7%), il Commercio (30.385, +1,8%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (19.935, +3,2%) e le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (19.500 casi, +0,5%) e per i decrementi il comparto manifatturiero (65.777, -6,2%), la Sanità e assistenza sociale (33.660, -12,0%) e la Fabbricazione di prodotti in metallo (14.444 casi, -7,0%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+1,5%), seguite da Centro (+0,7%) e Nord-Est (+0,03%), e un calo nel Nord-Ovest (-0,2%) e al Sud (-0,7%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano le province autonome di Trento (+14,1%) e Bolzano (+3,1%), l’Umbria (+3,2%), la Calabria (+2,5%) e la Sicilia (+2,0%), mentre quelle con i decrementi maggiori sono la Basilicata (-6,6%), l’Abruzzo (-3,6%), le Marche e il Molise (-1,9% entrambe) e l’Emilia Romagna (-1,8%).
L’aumento delle denunce di infortunio che emerge dal confronto dei primi 11 mesi del 2023 e del 2024 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +1,0% (da 191.686 a 193.606 casi denunciati), mentre quella maschile presenta un calo (da 350.882 a 349.433, -0,4%). L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+4,8%), in diminuzione il dato degli italiani (-0,7%) e dei comunitari (-4,5%).
L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+18,1%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-29 anni (+1,1%) e in quella 60-74 anni (+5,2%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-2,0%), tra i 30-59enni (-3,2%) e tra gli over 74 (-1,7%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi 11 mesi del 2024 sono state 1.000, 32 in più rispetto alle 968 registrate nel pari periodo del 2023 e tre in più rispetto al 2019, sei in meno sul 2022, 116 in meno sul 2021, 151 in meno sul 2020. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda dai 4,32 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 ai 4,16 del 2024 (-3,7%), mentre aumenta del 2,0% rispetto al 2023 (da 4,08 a 4,16).
A livello nazionale i dati rilevati a novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 745 a 731. Nell’intervallo gennaio-novembre 2024 si registra, rispetto all’analogo periodo 2023, un aumento delle denunce di infortunio in itinere (da 223 a 269). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali è passata dal 23% del 2023 al 26,9% del 2024.
L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 823 a 852 denunce mortali, e l’Agricoltura (da 113 a 116), mentre il conto Stato registra 32 casi in entrambi i periodi. Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano le Costruzioni con 147 casi (contro i 139 del 2023), il Trasporto e magazzinaggio con 99 casi (97 nel 2023), il comparto manifatturiero con 94 casi (96 nel 2023), il Commercio con 51 (61 nel 2023) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese con 37 (35 nel 2023).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 254 a 268 denunce), al Centro (da 176 a 193) e nelle Isole (da 84 a 104), e cali al Sud (da 235 a 227) e nel Nord-Est (da 219 a 208). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Sicilia (+15), il Lazio (+12), la Lombardia e la Toscana (+11 ciascuna) e l’Emilia-Romagna (+7), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-22), l’Abruzzo (-13), il Piemonte (-6), l’Umbria (-4) e il Friuli-Venezia Giulia (-3).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-novembre 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 893 a 920, sia a quella femminile, da 75 a 80. Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 788 a 791), degli extracomunitari (da 136 a 160) e dei comunitari (da 44 a 49).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 2 a 7 casi), tra i 20-29enni (da 90 a 98), tra i 35-39enni (da 56 a 69), tra i 45-54enni (da 231 a 254) e tra gli over 59 (da 238 a 259). Riduzioni tra i 15-19enni (da 20 a 14), tra i 30-34enni (da 53 a 51), tra i 40-44enni (da 87 a 67) e tra i 55-59enni (da 191 a 179).
Al 30 novembre di quest’anno risultano 11 denunce di incidenti plurimi per un totale di 34 decessi, 12 dei quali stradali. Nei primi 11 mesi del 2023 risultavano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2024 sono state 81.671, 14.577 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+21,7%). L’aumento è del 46,5% rispetto al 2022, del 60,8% sul 2021, del 99,6% sul 2020 e del 44,4% sul 2019.
I dati rilevati a novembre di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+21,7%, da 55.784 a 67.882 casi), Agricoltura (+22,6%, da 10.687 a 13.098) e conto Stato (+10,9%, da 623 a 691). L’aumento interessa il Sud (+28,7%), le Isole (+28,6%), il Centro (+19,8%), il Nord-Ovest (+18,3%) e il Nord-Est (+14,4%).
In ottica di genere si rilevano 10.965 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 49.391 a 60.356 (+22,2%), e 3.612 in più per le lavoratrici, da 17.703 a 21.315 (+20,4%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 61.612 a 74.674 (+21,2%), sia quelle dei comunitari, da 1.702 a 2.166 (+27,3%), e degli extracomunitari, da 3.780 a 4.831 (+27,8%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Fonte: Inail