Contratti: accordo interconfederale sulla rappresentanza
E’ stato sottoscritto il 31 maggio 2013, dal presidente di Confindustria e dai segretari generali di CGIL, CISL e UIL, l’accordo sui criteri per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
L’accordo raggiunto esplica i propri effetti sulla diretta applicabilità degli accordi collettivi a lavoratori ed imprese, risultando vincolante per le parti.
Il “peso” di ogni organizzazione sindacale viene determinato attraverso le deleghe (con le relative trattenute operate dall’imprenditore su mandato dei singoli lavoratori) ed i voti raccolti nelle elezioni per le RSU, in analogia all’accordo regolatorio in essere nel pubblico impiego a partire dal 2009.
Il numero degli iscritti ed i voti espressi nelle elezioni per la RSU peseranno ciascuno al 50%: il CNEL avrà un compito di Ente certificatore. Le RSU saranno elette con un meccanismo proporzionale.
La presenza al tavolo negoziale per le trattative è riservata soltanto alle sigle sindacali che raggiungano almeno il 5% della rappresentanza, intesa come media tra gli iscritti ed i voti certificati.
Le modalità di presentazione delle piattaforme (che si auspica unitarie) sono rilasciate alle determinazioni delle singole categorie.
Un CCNL è esigibile se è stato sottoscritto dal 50% più uno delle organizzazioni che hanno partecipato alla trattativa. La validazione avviene con la consultazione e con il riscontro positivo della maggioranza semplice dei lavoratori, secondo modalità fissate dalle singole categorie.
Espletate tali procedure l’accordo diviene vincolante per le parti.
I contratti di categoria debbono prevedere clausole e procedure per il raffreddamento dei conflitti, per garantire l’esigibilità del contratto e per regolare eventuali scostamenti ed inadempienze.