CCNL Intersettoriale: rinnovato il CCNL dei comparti Commercio, Terziario Distribuzione, Servizi, Pubblici Esercizi e Turismo
Il 19 Dicembre 2016 la Confederazione CIFA, con la Fedarcom e le federazioni di settore UNIpmi, UNITerziario, ed il sindacato autonomo dei lavoratori CONFSAL insieme a FNA-Confsal e SNALV-Confsal, hanno rinnovato il CCNL Intersettoriale, che interessa le aziende dei comparti Commercio, Terziario Distribuzione, Servizi, Pubblici Esercizi e Turismo.
Il contratto collettivo, il cui rinnovo è esteso al triennio luglio 2016 – giugno 2019, realizza un nuovo modello di relazioni sindacali, basate sulle specifiche esigenze delle PMI, improntate alla flessibilità, all’efficienza organizzativa, ed introduce meccanismi che premiano la produttività ed incentivano l’occupazione nelle aree territoriali depresse.
Vediamo, in sintesi, le principali novità.
Misure di incentivazione occupazionale a favore dei lavoratori over 50 e dei giovani al primo impiego
Tra le misure per l’occupazione si evidenziano, in particolare, quelle finalizzate all’inserimento e al reinserimento del lavoratore attraverso incentivi e percorsi personalizzati di formazione utili all’acquisizione di nuove competenze. A tal fine vengono consolidati peculiari istituti quale il “ regime di primo ingresso” e il “regime del reimpiego”, volti ad incentivare l’assunzione, rispettivamente, di giovani privi di esperienza lavorativa e di determinate categorie svantaggiate di lavoratori, quali ad esempio i lavoratori con più di 50 anni di età, i disoccupati di lunga durata, le donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e i soggetti da ricollocare provenienti da specifici percorsi di politica attiva promossi dalle agenzie per il lavoro pubbliche o private. In applicazione dei suddetti regimi, il datore di lavoro erogherà al lavoratore una specifica formazione finalizzata all’inserimento o reinserimento dello stesso, per i primi due anni dall’assunzione, a fronte di trattamenti retributivi commisurati alle reali competenze del lavoratore.
Contrasto al lavoro irregolare e regime retributivo differenziato sperimentale
Per contrastare il lavoro irregolare e sostenere i livelli occupazionali nei contesti territoriali e produttivi più depressi, e per superare la rigidità del sistema salariale nominale su base nazionale, il CCNL prevede l’introduzione, in via sperimentale, del “regime retributivo differenziato” per il rilancio dell’occupazione in determinate aree territoriali del paese.
Gli “scatti” retributivi di anzianità diventano “scatti di competenza”
Per ciò che attiene l’aspetto retributivo sono stati definiti, sulla base dell’inflazione programmata, gli aumenti retributivi per il triennio economico di vigenza e gli scatti di anzianità sono stati trasformati in “scatti di competenza”. Al lavoratore saranno riconosciuti aumenti periodici della retribuzione esclusivamente a seguito della partecipazione ad attività formative finalizzate al potenziamento ed alla riqualificazione delle proprie competenze e non più in ragione della sola anzianità di servizio acquisita, favorendo così la cultura dell’aggiornamento professionale continuo e del criterio di lifelong learning nella vita lavorativa.
Premi di produttività ed accordi aziendali sugli incrementi
Per incentivare la maggiore produttività del lavoratore viene confermato il “premio presenze” quale mensilità aggiuntiva oltre la tredicesima, il cui importo sarà definito in proporzione alla maggiore presenza del lavoratore in azienda. Per il datore di lavoro cesserà l ‘obbligo di erogare il suddetto premio presenze ai propri lavoratori allorquando, con apposito accordo aziendale o territoriale, si procederà all’introduzione in azienda di premi di ammontare variabile la cui attribuzione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione con ipotesi differenziate di riconoscimento dei suddetti premi erogati in denaro, partecipazione agli utili d’impresa, prestazioni di welfare e servizi di utilità sociale. La volontà delle Parti è quella di incentivare l’introduzione dei premi di risultato legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione anche e soprattutto nelle PMI al cui interno non siano presenti RSU o RSA regolarmente costituite. Per perseguire tale obiettivo si giungerà a breve alla sottoscrizione di un apposito Accordo Interconfederale in materia, che prevede uno schema tipo di Accordo Territoriale per l’introduzione dei premi di risultato al quale tutte le aziende potranno aderire per giungere alla rapida attuazione delle finalità prefissate.
Maggiore impulso alla contrattazione decentrata
In materia di assetti contrattuali vengono confermati i due livelli di contrattazione, la contrattazione collettiva nazionale e quella di secondo livello, territoriale o aziendale. Su questo aspetto nel CCNL Intersettoriale sono numerosissime le materie delegate alla contrattazione di secondo livello con il precipuo obbiettivo di affermare un modello secondo il quale, pur riconoscendo alla contrattazione collettiva nazionale un ruolo centrale, si procede al superamento della rigidità della stessa, delegando la regolamentazione di molti aspetti alla contrattazione decentrata di tipo territoriale o aziendale, più adeguata a dare risposte concrete ai differenti contesti produttivi del Paese.
Conciliazione tempi vita-lavoro, smart working
In materia di flessibilità e conciliazione dei tempi vita-lavoro è previsto un regime più flessibile dell’articolazione dell’orario di lavoro attraverso il potenziamento della banca delle ore, viene disciplinato lo smart working e il testo è stato aggiornato alle recenti modifiche in materia di congedi e cessione di ferie e permessi per malattia.
La formazione, il welfare e l’assistenza sanitaria integrativa sostenuta dai Fondi e dagli organismi del sistema confederale
Sulla scia delle pregresse positive esperienze in tema di bilateralità maturate con l’Ente Bilaterale EPAR e con il Fondo Interprofessionale Fonarcom, un ruolo centrale viene affidato alla bilateralità come ambito privilegiato nel quale contemperare gli interessi di imprese e lavoratori e potenziare le condizioni di vita e lavoro di quest’ultimi.
Ai neocostituiti Fondo Welfarcom e Fondo Sanarcom viene attribuita l’importante funzione di garantire ai lavoratori specifici servizi di welfare e di assistenza sanitaria integrativa.