Cassazione: retribuzione quale indice di sfruttamento del lavoratore
Con sentenza n. 2573 del 22 gennaio 2024, la quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che, ai fini della integrazione del delitto di cui all’art. 603-bis c.p. (caporalato), sussiste l’indice di sfruttamento costituito dalla retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi di lavoro o comunque sproporzionata rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, qualora, tenendo conto delle variabili mansionali, dell’effettiva prestazione patrimoniale comprensiva della paga base e delle eventuali indennità, sviluppato un calcolo per un arco temporale quotidiano, settimanale o mensile considerato dalla contrattazione o dagli usi, l’importo del corrispettivo non assicuri al lavoratore ed alla sua famiglia un’esistenza libera dal bisogno che lo ha costretto ad accettare quelle date condizioni di lavoro.