Cassazione: rapporto di lavoro e trattamento illecito di dati sensibili
Con sentenza n. 11223 del 29 maggio 2015, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione inerente il corretto trattamento dei dati personali in costanza di rapporto di lavoro. Nel caso di specie il lavoratore lamentava la detenzione da parte del Circolo didattico presso cui era in servizio come insegnante, di copia integrale del verbale relativo all’accertamento sanitario effettuato dalla Commissione medica di verifica, in relazione alla richiesta dell’interessata volta ad ottenere la pensione di inabilità; documento contenente, oltre alla valutazione medico-legale circa l’inidoneità all’impiego, altri dati personali relativi alla diagnosi, agli esami obiettivi e agli accertamenti clinici e strumentali effettuati, nonché informazioni anamnestiche, tra cui quella relativa all’infezione da Hiv.
I giudici della Suprema Corte hanno evidenziato come si palesi una netta violazione della privacy quando all’istituto scolastico giungano – oltre all’informazione relativa al giudizio medico-legale di inidoneità all’impiego di un soggetto interno – ulteriori dati sensibili