Cassazione: mansioni superiori in attività con mansioni promiscue
Con sentenza n. 19725/2017, la Corte di Cassazione ha affermato che l’esercizio aggiuntivo di mansioni riconducibili ad un livello superiore rispetto al quello contrattualmente assegnato, esercitato in maniera continuativa per un certo periodo di tempo, comporta il diritto all’inquadramento nel livello più elevato con le differenze retributive correlate in quanto, in una valutazione comparativa non occorre effettuare una sorta di calcolo temporale nello svolgimento delle due diverse mansioni, ma occorre valutare come prevalenti quelle che si connotano per un maggior pregio professionale.