Articolo: Integrazione salariale: quanto mi costi?
articolo di approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“Una breve se pur fugace riflessione sulla nuova formulazione degli ammortizzatori sociali quale traspare da una lettura del decreto legislativo n. 148/2015, porta ad una duplice considerazione:
- Gli interventi integrativi salariali ordinari e straordinari (ivi compresi quelli erogabili dal 2016 attraverso i fondi di solidarietà) vanno letti in una maniera diversa rispetto al passato;
- Gli interventi integrativi salariali “costeranno” molto di più rispetto al passato.
Fatta questa premessa, ritengo necessario affrontare i due argomenti appena evidenziati.
Cominciamo dal primo.
Per la prima volta sia la CIGO che la CIGS che, infine, il contratto di solidarietà difensivo sono messi sullo stesso piano per quanto riguarda il computo nel quinquennio mobile, il contributo addizionale,la durata complessiva di “godimento” all’interno all’unita’ produttiva ed il massimale di integrazione da corrispondere ai lavoratori interessati. Ci significa che, sotto l’aspetto prettamente operativo, il datore di lavoro potrà scegliere a quale istituto ricorrere, tenendo conto che anche le causali specifiche, per certi versi, pur rimanendo nella filosofia e nella normativa diverse sono state, in gran parte, assimilate.
Ci che va, in ogni caso, sempre tenuto presente (al di là dell’aspetto dei costi che sarà esaminato trattando il secondo aspetto della considerazione) e’ che, ad esempio, un utilizzo massiccio della CIGO potrebbe portare ad un blocco delle ore riconosciute dall’INPS se sarà superato il limite di 1/3 delle ore lavorabili negli ultimi 12 mesi dai lavoratori in forza nel semestre precedente a quello al quale si riferisce la sospensione o la riduzione di orario, con il limite massimo che scaturisce dal computo delle ore lavorate nell’ultimo biennio mobile ( ossia, quello antecedente la data di fruizione dell’ammortizzatore ordinario).
Anche per quel che riguarda l’intervento della cassa straordinaria vi sono novità delle quali occorre tener conto: non ci sono più le ipotesi di ristrutturazione, di conversione, nonché quella di crisi senza ripresa dell’attività ed inoltre, dal 24 settembre 2017, le ore integrabili non potranno superare la percentuale dell’80%…continua la lettura“