Articolo: il Decreto Dignità dopo i primi chiarimenti del Ministero del Lavoro
approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“Il D.L. 12 luglio 2018, n. 87, il cosiddetto Decreto Dignità, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 161 del 13 luglio 2018, è intervenuto, in maniera significativa, sulla disciplina dei contratti a tempo determinato, sulla somministrazione a termine e sull’indennità risarcitoria in materia di licenziamenti illegittimi ed il Ministero del Lavoro, con circolare n. 17 del 31 ottobre 2018, ha fornito, unicamente sui contratti a termine e sulla somministrazione, i proprie orientamenti amministrativi i quali hanno raggiunto due risultati: hanno, da un lato, risolto, positivamente alcuni dubbi ma, dall’altro, ne hanno aggiunti diversi con interpretazioni più restrittive della norma legale destinate a creare ulteriori perplessità tra gli operatori.
Ovviamente, i chiarimenti adottati dalla Direzione Generale dei Rapporti di Lavoro e delle Relazioni Industriali del Ministero, intervenuti con l’avallo dell’Ufficio Legislativo del Dicastero, offrono indirizzi uniformi anche alle articolazioni periferiche dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, cosa che, soprattutto per alcuni aspetti non chiariti a sufficienza, potrebbe comportare forti perplessità in sede di accertamento ispettivo.
Per quel che riguarda l’indennità risarcitoria correlata ai licenziamenti illegittimi, sta per calare la “scure” della Corte Costituzionale che, con un comunicato emanato il 26 settembre 2018, ha preannunciato che, con una sentenza che sarà depositata nel giro di poche settimane, sarà dichiarata la illegittimità dell’art. 3, comma 1, del D.L.vo n. 23/2015, in quanto l’unico criterio risarcitorio, legato all’anzianità aziendale del lavoratore, risulta contrario “ai principi di ragionevolezza ed uguaglianza e contrasta, anche, con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Carta fondamentale”.”….continua la lettura