Articolo: Lavoro a tempo parziale e pensionamento
approfondimento di Eufranio Massi- esperto di Diritto del Lavoro
Estratto dal n. 5/2016 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“La questione dell’allungamento della vita lavorativa e della necessità di assicurare, comunque, un ricambio generazionale, è un argomento molto dibattuto sui “media” ma, come ben sanno “gli addetti ai lavori”, le difficoltà nelle quali si trova la previdenza pubblica hanno portato all’approvazione della c.d. “riforma Fornero” che, nata in un momento di particolare difficoltà per il Paese, ha, di fatto, aumentato le difficoltà di inserimento dei giovani aggravate dalla profonda fase recessiva attraversata dall’economia mondiale, in generale, e da quella italiana in particolare.
Il Legislatore, per la verità (con risultati scarsi, sotto l’aspetto numerico) ha cercato di attenuare il problema e di stemperare la questione con strumenti normativi di diverso contenuto: basti pensare all’art. 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92/2012 ed all’art. 41 del decreto legislativo n. 148/2015, nel quadro della riforma del contratto di solidarietà espansiva, riesumato dopo oltre trenta anni dall’oblio al quale lo avevano condannato i potenziali fruitori dell’istituto.
Pensionamento anticipato
Senza entrare nel merito dei due provvedimenti appena citati, si sottolinea come il primo, molto costoso sotto l’aspetto degli impegni datoriali e con una procedura complicata e difficoltosa (accordo sindacale, volontarietà, fideiussioni bancarie, parere positivo dell’Inps, ecc.) è stato pressoché utilizzato da alcune grandi aziende del nostro Paese in processi di riorganizzazione e di ristrutturazione che hanno previsto anche l’assunzione di giovani. Si può affermare, quindi, che tale strumento, è rimasto di “nicchia” e non ha minimamente interessato la grande platea dei possibili fruitori che, è bene ricordarlo, sono i lavoratori ai quali mancano non più di quattro anni alla data del pensionamento….continua la lettura“