Articolo: Distacco Transnazionale di Lavoratori
approfondimento di Vitantonio Lippolis – Funzionario Ispettorato Territoriale del Lavoro di Modena
Estratto dal n. 6/2017 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Comunicazione preventiva per i lavoratori distaccati dal 26 dicembre 2016 in poi e previsione di un nuovo modello di comunicazione per gli operatori nel settore del cabotaggio di merci e passeggeri. Sono queste le indicazioni operative fornite congiuntamente dal Ministero del lavoro e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la circolare n. 3/2016 in merito ai nuovi adempimenti obbligatori introdotti dal D.Lgs. n. 136/2016 a carico delle imprese straniere che distaccano in Italia propri lavoratori nell’ambito di una prestazione transnazionale di servizi. Al fine di assicurare un uniforme e puntuale svolgimento dell’attività di vigilanza sul fenomeno dei distacchi fittizi, l’INL ha altresì divulgato la circolare n. 1 del 9 gennaio 2017 per mezzo della quale fornisce al personale ispettivo (compreso quello degli Istituti ormai confluito all’interno dell’Agenzia) indicazioni di carattere operativo per la corretta applicazione anche del relativo regime sanzionatorio.
La nuova disciplina di riferimento
In attuazione della Direttiva n. 2014/67/Ue del 15 maggio 2014 (c.d. Enforcement), il Governo italiano ha varato il D.Lgs. 17 luglio, n. 136 (pubblicato sulla GURI n. 169 del 21 luglio 2016, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione) concernente il distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi. Contestualmente all’entrata in vigore della nuova disciplina è stato abrogato il previgente D.Lgs. n. 72/2000 che, sulla base della Direttiva madre n. 96/71/Ce, riferiva gli obblighi a carico delle imprese straniere che distaccavano lavoratori sul territorio nazionale. L’abrogato decreto, adottando alcune soluzioni di compromesso e un quadro sanzionatorio alquanto lacunoso, non era stato in grado di eliminare le ricorrenti disparità di trattamento fra lavoratori stranieri e domestici con la conseguenza che, negli ultimi anni, si è purtroppo assistito ad un preoccupante incremento del fenomeno del dumping sociale con conseguente compromissione della leale concorrenza tra le imprese del mercato unico. Con la dichiarata finalità di migliorare e uniformare le tutele già previste dalla suddetta Direttiva madre a favore dei lavoratori distaccati in territori diversi rispetto a quelli dove abitualmente svolgono la loro attività, la più recente disciplina appronta nuovi e più efficaci strumenti di contrasto alle frodi e alle elusioni…”
*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza