Articolo: Contratti di lavoro – tutte le novità del Testo Unico
approfondimento di Roberto Camera
Estratto dal n. 30/2015 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Il nuovo Testo unico dei contratti di lavoro (D.Lgs. n. 81/2015) – in vigore dal 25 giugno 2015 – ha previsto l’abrogazione di una serie di leggi in materia di lavoro che erano ormai nell’uso quotidiano delle aziende, dei lavoratori e dei consulenti del lavoro. Norme come il decreto legislativo n. 368/2001 sui contratti a termine o il decreto legislativo n. 167/2011 sull’apprendistato, non sono più operativi dal 25 giugno scorso.
A fronte di ciò, dalla suddetta data, è stato introdotto un disposto normativo che sostituisce, in un unico documento, tutti i contratti di lavoro presenti nel nostro Paese.
La motivazione è presto detta: “semplificazione”.
Le novità più eclatanti le possiamo vedere nei contratti di lavoro autonomo e parasubordinato.
Viene completamente abrogato il contratto di associazione in partecipazione con apporto di lavoro o misto (lavoro/capitale). Dopo le modifiche apportate dalla c.d. Riforma Fornero (legge n. 92/2012), che avevano previsto una notevole riduzione del contratto di associazione, il legislatore del Jobs Act ha deciso di escluderlo dal novero dei contratti di lavoro in quanto, in questi anni, aveva creato notevole contenzioso tra le parti soprattutto per l’uso smodato che se ne era fatto.
Altra abrogazione importante riguarda i contratti di collaborazione a progetto (co.co.pro.). Dal 2003 ad oggi era stato fatto oggetto di numerosi chiarimenti amministrativi del Ministero del lavoro, il quale ha cercato di precisare gli ambiti applicativi del contratto, evidenziando gli elementi che dovevano essere presenti durante il rapporto di lavoro e i presupposti per il suo eventuale disconoscimento. Con l’abrogazione del contratto a progetto non spariranno le collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.), che saranno limitate a casi ben specifici e con presupposti che creeranno presunzioni assolute in capo agli organi ispettivi.
Meno importante, per non dire irrilevante, l’abrogazione del contratto ripartito (Job sharing) che in questi questi dodici anni di vigenza è stato il contratto meno utilizzato in assoluto dalle aziende.
Per quanto riguarda i contratti subordinati, il contratto che ha subìto maggiori modifiche è quello a tempo parziale.
Viene eliminata la storica ripartizione del contratto part-time: orizzontale, verticale e mista; ma, principalmente, viene sancito il diritto delle parti di utilizzare il lavoro supplementare, il lavoro straordinario e le clausole elastiche, indipendentemente dalla loro istituzione all’interno della contrattazione collettiva. Infatti, sarà possibile l’utilizzo di queste regole anche in mancanza della contrattazione, per il solo fatto che sono regolate direttamente dallo stesso decreto legislativo….continua la lettura“