Articolo: Collaborazioni – cosa fare a gennaio 2016
articolo di approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“Il 1° gennaio 2016 si avvicina e molti datori di lavoro (“rectius” committenti) sono alle prese con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, o rapporti con titolari di partite IVA ai limiti della legalità riferita alla qualificazione del rapporto di lavoro: infatti l’art. 2 del D.L.vo n. 81/2015 afferma che trova applicazione la disciplina del lavoro subordinato in tutte quelle ipotesi nelle quali la prestazione continuativa ed esclusivamente personale è, per quel che riguarda i tempi ed il luogo di lavoro, etero organizzata, nel caso di specie, dal committente e non dal prestatore).
Appare evidente che nel caso in cui il committente ritenga che il contratto in essere risponda ai requisiti dell’autonomia e della “non etero organizzazione” (concetto che comprende anche quello della “ non etero direzione” in quanto è il prestatore che organizza ) esso può continuare nelle forme e nei termini in cui si sta sviluppando: ma se le cose non stanno così, va presa in considerazione l’ipotesi caldeggiata dall’art. 54 che, nell’ottica della costituzione di rapporti a tempo indeterminato, favorisce la stabilizzazione di tali contratti, a determinate condizioni.
La stabilizzazione, così come è stata concepita dal Legislatore delegato, prevede alcuni passaggi obbligatori ed alcune criticità che ritengo opportuno focalizzare.
La norma intende favorire la costituzione di rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato: ciò appare coerente con tutta l’impostazione legislativa che ha portato all’esonero contributivo della legge n. 190/2014, alla previsione (sia pure più contenuta negli importi e nella durata) prorogata anche per il 2016 dalla futura legge di stabilità, al varo del D.L.vo n. 23/2015 che consente più facilmente i recessi, prevedendo, nella maggior parte dei casi, una indennità correlata all’anzianità aziendale. Di qui la stabilizzazione, a determinate condizioni, di prestatori o titolari di partita IVA che con il committente siano parti (o siano stati stati) di rapporti, a vario titolo, “autonomi”. Il percorso delineato dal D.L.vo n. 81/2015 è abbastanza semplice e si concretizza in una conciliazione di natura economica ed in una dichiarazione di impegno…continua la lettura“