Articolo: Aiuti all’autoimprenditorialità
approfondimento di Eufranio Massi – esperto in diritto del Lavoro
Estratto dal n. 23/2024 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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Il D.L. n. 60/2024, nell’intento di favorire uno sbocco lavorativo ai giovani, non si preoccupa soltanto di definire le modalità per la fruizione di incentivi all’occupazione, peraltro non strutturali, in favore dei datori di lavoro che assumono soggetti in particolari condizioni, ma prevede anche misure destinate a favorirne l’imprenditorialità.
Si tratta di tre misure destinate a favorire l’autoimpiego i) nel Centro Nord, ii) in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (agevolazione denominata “Resto al Sud 2.0”) e iii) su tutto il territorio nazionale nei settori delle nuove tecnologie e della transizione ecologica e digitale.
Ma, andiamo con ordine.
Autoimpiego nel Centro Nord L’art. 17 del decreto in esame individua, con precisione, sia i termini che le modalità per il finanziamento delle iniziative finalizzate ad attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero professionale, sia in forma individuale che collettiva, comprese quelle che prevedono obbligatoriamente l’iscrizione ad Ordini e Collegi professionali, sia pure localizzate in territori diversi da quelli indicati dall’art. 1, comma 1, del D.L. n. 91/2017. Da ciò discende l’obbligo della apertura della partita Iva per le attività svolte in forma di impresa individuale o di attività libero professionale, o in forma di società in nome collettivo, società a responsabilità limitata, società cooperativa o società tra professionisti. Alle imprese in forma societaria possono partecipare anche soggetti non destinatari diretti delle agevolazioni, purché l’esercizio del controllo e la direzione delle stesse sia di questi ultimi. … continua la lettura