Articolo: Agenzia unica per le ispezioni del lavoro: aspettative e criticità
approfondimento di Eufranio Massi – Esperto di Diritto del Lavoro
Estratto dal n. 41/2015 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Da anni, ormai, le strutture periferiche del Ministero del lavoro sono state oggetto di svariate modifiche che, sovente, si sono accavallate tra di loro senza un disegno complessivo finalizzato da un obiettivo predeterminato. Spesso, si è parlato di ristrutturazione o di cambiamenti dettati da esigenze contingenti, ma mai in una logica di razionalizzazione di impegno sui nuovi compiti assegnati dal Legislatore (si pensi al tentativo obbligatorio di conciliazione nei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo): ciò non si è mai trasformato in un accrescimento professionale del personale addetto ed in un sostanziale miglioramento dei servizi per l’utenza. Ora, alla luce del fatto che il “core business” dei compiti ministeriali è rappresentato, giustamente, dall’attività di vigilanza, in un’ottica di razionalizzazione degli interventi, si è pensato di costruire un Ente, l’Ispettorato nazionale del lavoro, “sganciato” dalla struttura amministrativa del Dicastero, il cui scopo è quello di semplificare la vigilanza in materia di lavoro esercitando, attraverso le articolazioni periferiche che dal Ministero vengono “in toto” trasferite all’Agenzia, le attività ispettive già esercitate anche dall’Inps e dall’Inail.
Il D.Lgs. n. 149/2015
Il D.Lgs. n. 149/2015 ha delineato le funzioni e le attribuzioni, fissato l’organigramma, dettato le disposizioni in materia di personale, stabilito le regole di coordinamento (con gli addetti alla vigilanza degli Istituti) e di accentramento, precisato il passaggio delle risorse finanziarie necessarie per il funzionamento delle strutture, riscritto alcuni articoli (ci si riferisce al 16 ed al 17 del D.Lgs. n. 124/2004) finalizzati, attraverso lo strumento del ricorso gestito dagli Ispettorati territorialmente competenti, ad assicurare una uniformità di comportamenti anche in relazione ai verbali di accertamento redatti da agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti ad altri organi (si pensi, ad esempio, ai militari della Guardia di Finanza o alla Polizia Municipale): ebbene, su tutto questo, sia pure sinteticamente, chi scrive ha avuto già modo di soffermarsi su questa rivista e, quindi, non tornerà sull’argomento ….continua la lettura“