Min.Lavoro: approvato il Piano per la “Garanzia Giovani”
E’ stato approvato nella giornata del 30 ottobre scorso, dalla Struttura di Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (DL76/2013), il Piano per la “Garanzia Giovani”.
Il Piano definisce i principi e i criteri che regoleranno l’attuazione del programma “Garanzia Giovani”, la cui programmazione operativa verrà completata nelle prossime settimane.
Allo scopo di definire interventi efficaci e basati sulle migliori pratiche, il Ministro Giovannini sta incontrando i rappresentanti delle imprese, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni non-profit. Oggi ha incontrato numerose associazioni rappresentative dei giovani per chiedere il loro contributo e la collaborazione attiva affinché il Piano tenga conto anche delle loro esperienze ed esigenze specifiche.
Coerentemente con la Raccomandazione Europea del 22 Aprile 2013, attraverso il Piano per la Garanzia Giovani l’Italia attuerà misure volte ad assicurare che i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ricevano una formazione adeguata alle loro attitudini e vengano opportunamente sostenuti ed indirizzati verso il mondo del lavoro. Oggi, infatti, sono circa 1 milione e 300 mila i giovani italiani sotto i 25 anni che non lavorano e non studiano (Neet) ed è in particolare a loro che guarda la riforma contenuta nel Piano italiano: a partire dal 2014 i giovani saranno coinvolti, tra l’altro, in attività di sensibilizzazione, informazione e orientamento fin dalle scuole, verranno rafforzate le azioni nei confronti di coloro che hanno abbandonato, o rischiano di abbandonare, la scuola, verrà garantito un colloquio personalizzato sulle prospettive di studio e di lavoro, non solo dipendente. Con i fondi europei della Youth Employment Initiative e del Fondo Sociale saranno poi attivati percorsi di alternanza studio/lavoro, di avviamento al lavoro, di apprendistato, di tirocinio e di auto-imprenditorialità, in un quadro di forte collaborazione tra autorità nazionali, regionali e territoriali. Un sistema di banche dati integrate, di piattaforme per l’incontro domanda/offerta e di comunicazione consentirà anche un continuo monitoraggio degli interventi e una loro valutazione.