Articolo: La Riforma degli Ammortizzatori Sociali

approfondimento di Eufranio Massi per la rivista Provincia & Lavoro

 

“A distanza di appena due anni dall’ultima grande riforma, il mercato del lavoro è stato oggetto di un’ulteriore azione riformatrice con il c.d. Jobs Act, la legge 10 dicembre 2014, n. 183 che, come si evince dal titolo stesso, “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”, è stata una riforma ad ampio spettro che ha interessato l’intero mercato del lavoro e che nelle intenzioni del legislatore doveva creare nuova occupazione e maggiore inclusività.

La legge delega, quindi, subordinava l’effettiva operatività degli interventi indicati, all’emanazione di decreti attuativi ad hoc. In tema di ammortizzatori sociali, sul quale si concentra il seguente articolo/intervista, si deve prendere in considerazione il doppio versante di quelli previsti in caso di cessazione del rapporto di lavoro e, quindi, di disoccupazione involontaria, riformati e disciplinati con il decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22 e quelli riconosciuti in caso di costanza
di rapporto lavorativo, la cui nuova normativa è concentrata nel decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 148. Quest’ultimo, completando la revisione delle misure a sostegno del reddito del lavoratore iniziata con il già ricordato decreto di marzo 2015, modifica l’impostazione degli interventi di integrazione salariale ordinaria e straordinaria e dei fondi di solidarietà sia per quanto attiene il diritto alle prestazioni sia per quanto riguarda la partecipazione dei datori di lavoro al relativo finanziamento.

Bisogna, da ultimo, ricordare che il quadro giuridico di riferimento del progetto Jobs Act è stato recentemente completato con il decreto correttivo 24 settembre 2016, n. 185 entrato in vigore l’8 ottobre scorso.”… continua a leggere l’articolo