Articolo: Come cambiano i decreti sul Jobs act: novità e questioni aperte
approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“Il Consiglio dei Ministri ha proceduto nella riunione del 10 giugno 2016, ad approvare, in prima lettura, uno schema di decreto legislativo contenente disposizioni integrative e correttive di 5 dei 7 decreti che hanno attuato la legge delega n. 183/2014. Dopo il passaggio presso le competenti Commissioni Lavoro di Camera e Senato, per i pareri obbligatori, ma non vincolanti, che dovranno essere emessi entro 30 giorni dalla presentazione in Parlamento, il provvedimento tornerà all’esame del Governo, per l’approvazione definitiva e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (presumibilmente, tra la fine di luglio e l’inizio del prossimo mese di agosto).
La riflessione che segue punterà ad esaminare le modifiche che impattano sull’utenza, tralasciando ogni commento su questioni che, seppur importanti, sembrano riguardare assetti interni all’organizzazione amministrativa come la sede centrale dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, il cambio di nome dell’ISFOL (si chiamerà INAPP), il trattamento giuridico ed economico dei dipendenti INAPP trasferiti all’ANPAL, l’abolizione del c.d. “ruolo ad esaurimento” per il personale ex ISFOL, la “puntualizzazione” di quali servizi per il lavoro sono di competenza dell’ANPAL (si fa riferimento all’art. 18 del decreto legislativo n. 150/2015), l’attribuzione a quest’ultima del coordinamento dei programmi formativi per i disoccupati, la definizione di “disoccupati” dei soggetti con reddito da lavoro autonomo o dipendente per il quale l’importo lorda sia pari od inferiore alle detrazioni spettanti ex art. 13 del DPR n. 917/1986 (8.000 euro per, i subordinati e 4.800 per gli autonomi), con efficacia retro datata al 24 settembre 2015, la modifica dell’art. 118 della legge n 388/2000 relativa alla attivazione dei fondi interprofessionali con la possibilità di revoca, a determinate condizioni, attribuita al Ministro del Lavoro e le modifiche al decreto di organizzazione del Ministero del Lavoro che saranno effettuate attraverso un DPCM su proposta “concertata” tra Lavoro. Economia e Funzione Pubblica.
Una novità, a mio avviso importante in una logica di verifica dei requisiti posseduti dai soggetti che si avvalgono dei servizi delle politiche attive del lavoro, e’ rappresentata dal che possano affluire, tramite specifiche convenzioni stipulate senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, i dati reddituali ricavabili dai modelli 730, Unico, 770 semplificato e certificazioni uniche rilasciate dai sostituti d’imposta….continua la lettura“