Articolo: Il contratto di rioccupazione
approfondimento di Eufranio Massi – esperto in diritto del Lavoro
Estratto dal n. 24/2021 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Una cosa che non può, assolutamente, imputarsi ai Governi che si sono succeduti nel tempo e al Legislatore che ha proceduto ad approvare i disegni di legge o i decreti legge che le prevedevano, è la mancanza di fantasia nel pensare, sempre, a nuove tipologie contrattuali, incentivate, quasi fossero la “panacea” per la lotta alla disoccupazione: ciò è avvenuto, da ultimo, con il contratto di rioccupazione, che non ha natura strutturale, e che è stato previsto dall’art. 41 del D.L. 25 maggio 2021, n. 73.
Tale contratto, che si aggiunge alle decine di agevolazioni esistenti, non fa altro che sommarsi ad una serie di situazioni che gli “addetti ai lavori” affrontano quotidianamente, destreggiandosi tra “paletti” e vie di applicazione, rese sempre più difficili anche per opinabili interpretazioni amministrative.
L’obiettivo che ci si pone con questo strumento è, unicamente, quello di favorire la rioccupazione di chi, già dipendente o lavoratore autonomo, ha perso il proprio posto di lavoro: con tale contratto si cerca di limitare gli effetti negativi che, prevedibilmente, si verificheranno allorquando il blocco dei licenziamenti per motivi economici verrà meno. ….”
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