Articolo: Contratti a tempo determinato: cosa cambia col Decreto Agosto
approfondimento di Eufranio Massi – esperto di diritto del lavoro
Estratto dal n. 36/2020 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“La normativa sui contratti a tempo determinato è stata oggetto, nel tempo, di forte attenzione da parte del legislatore: ogni Governo, sol che si pensi a tutto ciò che è avvenuto negli ultimi 20 anni, ha ritenuto di avere la ricetta giusta pensando, talora, che l’attenuazione delle causali o la loro abolizione potesse rappresentare un incentivo verso l’occupazione stabile, e, di converso, che la individuazione di specifiche condizioni legislative, senza alcuna deroga riconosciuta alla contrattazione collettiva, rappresentasse un forte “stop” alla precarietà. A ciò si aggiunge che negli ultimi anni prima un rallentamento dell’economia e, poi, la crisi pandemica dalla quale non siamo ancora usciti, hanno comportato un grosso freno all’economia e, a pagarne il prezzo sono stati i rapporti a tempo determinato, ivi compresa la somministrazione.
In tale quadro d’insieme ben si comprende come le norme varate con il D.L. n. 18/2020 e, poi, con il D.L. n. 34/2020 abbiano cercato di favorire la permanenza in azienda dei lavoratori con rapporti a termine: di qui la disposizione, un po’ inusuale, di “interpretazione autentica” che, intervenendo su 3 articoli del D.L. n. 81/2015 ha consentito la proroga dei contratti a tempo determinato o in somministrazione in scadenza al solo scopo di far fruire ai dipendenti gli ammortizzatori Covid-19, di qui il “favor” del primo comma dell’art. 93 (ora sostituito) del D.L. n. 34/2020 che ha consentito ai lavoratori con un rapporto a termine in essere alla data del 23 febbraio 2020 di avere la possibilità di un contratto “acausale” fino al 30 agosto 2020, di qui l’obbligatorietà della proroga per tutta la durata della sospensione sancita dal comma 1-bis del predetto art. 93 (ora abrogato).” … continua la lettura