Articolo: Carica di presidente di cooperativa e lavoro dipendente
approfondimento di Giulio D’Imperio
Estratto dal n. 28/2018 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“A seguito dell’obbligo previsto dall’articolo 1, comma 936, punto 3, lettera b), legge n. 205 del 27 dicembre 2017, dal 1° gennaio 2018 le cooperative non possono più essere gestite da un amministratore unico per cui devono dotarsi di un consiglio di amministrazione costituito da almeno tre soggetti. Avendo tale disposizione modificato l’articolo 2542, Codice civile, è tornato di estrema attualità il quesito se la carica di presidente di una cooperativa può o meno essere affidata ad un socio che lavora all’interno della stessa struttura.
Interessante diventa anche esaminare il caso del socio in prova, non presente in tutte le realtà cooperativistiche, per capire se lo stesso può diventare uno dei papabili a ricoprire la carica di presidente della cooperativa in quanto svolge attività lavorativa all’interno della cooperativa.
È opportuno evidenziare come tale dubbio sia sorto a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 142 del 3 aprile 2001, poiché prima della entrata in vigore di tale norma il problema di eleggere presidente di una cooperativa un suo lavoratore dipendente non era stato preso in considerazione, in quanto tra i soci e la cooperativa si raffigurava soltanto un normale rapporto associativo. Invece la legge n. 142/2001, disciplinando la figura del socio di cooperativa, ha previsto che il socio instaura con la cooperativa un duplice e distinto rapporto: il rapporto associativo ed un rapporto di lavoro a scelta del lavoratore che può configurarsi in forma subordinata, oppure autonoma o in qualsiasi altra forma. E da questo momento sono sorti una serie di dubbi che l’Inps ha provato a dirimere attraverso le seguenti indicazioni:
– il messaggio Inps n.15031 del 7 giugno 2007;
– il messaggio Inps n.18663 del 18 luglio 2007;
– il messaggio Inps n. 12441 dell’8 giugno 2011.”….continua la lettura
