Articolo: Ape volontario ed Ape aziendale: due modalità di uscita dal lavoro
approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“La riflessione che segue ha come obiettivo quello di sottolineare gli aspetti normativi e le eventuali convenienze che possono spingere i lavoratori ad accedere all’uso del c.d. APE volontario, ma anche i datori di lavoro, in perfetta sintonia con i loro dipendenti, ad intervenire attraverso il c.d. APE aziendale, con il loro contributo fattivo.
APE VOLONTARIO
Con una serie di commi a partire dal 166, l’art. 1 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, ha dettato, in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2018 (ma il termine è stato “allungato” al 31 dicembre 2019 per effetto della legge n. 205/2017), alcune regole per fruire dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE).
C’è voluto parecchio tempo perché la norma andasse a regime: oltre al DPCM n. 150/2017, sono state necessarie intese con il sistema bancario e quello assicurativo, indispensabili per la “fluidità” del c.d. “prestito-ponte”, nonché alcuni chiarimenti amministrativi dell’INPS e la messa a regime della piattaforma informatica per lo scambio di dati ed informazioni tra l’Istituto, le banche e le assicurazioni. Al momento, nel settore bancario ha aderito il gruppo Intesa San Paolo mentre in quello assicurativo le società che hanno offerto la propria disponibilità sono UnipolSai ed Allianz.
La “corsa contro il tempo” (gli ostacoli da superare sono stati parecchi) ha portato ad un risultato positivo: chi ha maturato il requisito tra il 1° maggio 2017 (data iniziale prevista dalla legge di bilancio dello scorso anno ed il 18 ottobre 2018), può richiedere l’anticipo pensionistico, con le mensilità arretrate, entro il 18 aprile dell’anno in corso.”….continua la lettura