Tribunale di Roma: vendite on line e inquadramento dell’influencer
Con sentenza n. 2615, del 4 marzo 2024, il Tribunale di Roma, dando ragione all’Enasarco che ha imposto la riscossione dei contributi a seguito di un accertamento ispettivo, ha affermato che l’influencer il quale promuova stabilmente e con continuità in rete i prodotti di un’azienda, ricavandone un compenso, attraverso uno specifico codice, per ogni vendita andata a buon fine, è inquadrabile come agente di commercio.
Tribunale Milano: nullità licenziamento per doppia discriminazione per disabilità
Il Tribunale di Milano, con sentenza n. 4276/2023, pubblicata il 13 dicembre 2023, ha dichiarato illegittimo il licenziamento per “inidoneità assoluta e definitiva alle mansioni” di un insegnante affetto da sclerosi multipla nell’ambito di un contratto a termine diretto allo svolgimento di un anno di prova e formazione, il cui esito positivo avrebbe comportato la definitiva immissione in ruolo del docente.
Corte di Appello Venezia: appalto non genuino
Con sentenza del 30 marzo 2023, la Corte di Appello di Venezia ha affermato che se la prestazione lavorativa è organizzata attraverso un software gestito dal committente che impartisce, continuamente, disposizioni al personale della cooperativa di logistica (riconoscimento vocale associato ad un barcode) con cui è stato sottoscritto un contratto di appalto, si è in presenza di una violazione dell’art. 29 del D.L.vo n. 276/2003, concretizzando una intermediazione illecita di manodopera.
Tribunale Palermo: rivalsa INAIL nei confronti di amministratore di condominio
Il Tribunale di Palermo, con sentenza n. 1561 del 9 maggio 2023, ha affermato il diritto di rivalsa dell’INAIL – ex art. 85 del DPR n. 1124/1965 – nei confronti dell’amministratore di un condominio che aveva affidato i lavori ad un’impresa priva dei requisiti professionali e che aveva operato in carenza delle misure di sicurezza rispetto alle quali lo stesso amministratore non aveva vigilato.
Tribunale di Roma: conciliazione comprensiva dei contributi già prescritti
Con sentenza n. 1072 del 1 febbraio 2023, il Tribunale di Roma ha affermato che, laddove sia avvenuta una conciliazione di natura prettamente tombale in occasione della risoluzione del rapporto di lavoro, questa comprende, laddove prescritti, anche i contributi di natura previdenziale, atteso che si tratta di diritti disponibili, rispetto ai quali è stato riconosciuto un qualcosa destinato a lenire il danno subìto dal lavoratore per l’irregolare versamento dei contributi stessi.
Tribunale di Lecco: obbligo di repechage e riqualificazione nei licenziamenti individuali
Con sentenza n. 159, del 31 ottobre 2022, il Tribunale di Lecco ha affermato che la prova della sopravvenuta inutilità del lavoratore non può arrestarsi alla mera impossibilità del repechage ma il datore di lavoro è tenuto ad accertare che non sia possibile sottoporre il lavoratore ad un percorso di aggiornamento professionale che lo renda nuovamente idoneo alle mansioni per le quali era stato assunto.
Tribunale Milano: prestazione lavorativa vietata oltre i limiti legali
Con sentenza dell’8 agosto 2022, il Tribunale di Milano ha affermato che la prestazione lavorativa, seppur concordata con il lavoratore, oltre i limiti giornalieri e senza riposo settimanale, è vietata. Di conseguenza, il lavoratore ha diritto ad un risarcimento del danno, pur se ha ottenuto un compenso maggiorato rispetto alla retribuzione.
Corte di Appello di Torino: permessi ex lege n. 104/1992 e premi aziendali
Con sentenza n. 212, depositata il 14 giugno 2022, la Corte di Appello di Torino, richiamando la direttiva comunitaria 2000/78, il decreto legislativo 216/2003 e un orientamento costante della Corte di Giustizia Europea, ha affermato come illegittima la decurtazione di premi aziendali per i giorni di assenza ai lavoratori che fruivano dei permessi ex lege n. 104/1992.
Tribunale di Udine: dimissioni per facta concludentia e non telematiche – ammissibilità
Il Tribunale di Udine, con sentenza depositata il 26 maggio, ha affermato che la procedura telematica prevista dall’art. 26 del decreto legislativo n. 151/2015, ha l’obiettivo di assicurare la genuinità delle dimissioni presentate dal lavoratore e, di conseguenza, intende sottolineare che il dipendente deve essere libero da condizionamenti allorquando prende la propria decisione.
Tribunale di Roma: bonus Covid – comportamento corretto dell’INPS
Il Tribunale di Roma ha annullato una multa erogata dal Garante della Privacy all’INPS e relativa ai controlli che l’Istituto previdenziale aveva effettuato, nel 2020, sui bonus Covid erogati ai lavoratori autonomi (inizialmente 600 euro dati alle partite IVA che avevano subìto una contrazione degli affari), tra i quali alcuni parlamentari.
Tribunale di Milano: comportamento antisindacale del datore di lavoro
Il Tribunale di Milano, con decreto dell’11 agosto 2021, ha dichiarato antisindacale e, quindi, in contrasto con l’art. 28 della legge n. 300/1970, la condotta di una società che:
Tribunale di Modena: sospensione senza retribuzione personale sanitario non vax
Con ordinanza n. 2467 del 23 luglio 2021, il Tribunale di Modena ha affermato la piena legittimità del provvedimento di sospensione dal lavoro senza retribuzione adottato da un datore di lavoro operante in una RSA ove due addetti con mansioni sanitarie avevano rifiutato di vaccinarsi contro il CoViD -19. Ciò era avvenuto prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 44/2021.
Tribunale di Roma: legittimo il licenziamento del dirigente durante il blocco dei licenziamenti per GMO
Con sentenza del 6 aprile 2021, il Tribunale di Roma esprimendo, con tale decisione un orientamento del tutto diverso rispetto a quello espresso, con altro giudice, il 26 febbraio, ha riconosciuto come legittimo il licenziamento di un dirigente avvenuto durante il blocco dei licenziamenti per motivi economici.
Tribunale di Milano: condotta antisindacale anche se riguarda i collaboratori
Il Tribunale di Milano, con decreto del 28 marzo 2021, ha riconosciuto la condotta antisindacale ex art. 28 della legge n. 300/1970 di un’impresa che aveva invitato, attraverso un video messaggio, i propri collaboratori, ad iscriversi ad una organizzazione sindacale, e ad informarla della adesione al fine di stipulare un accordo collettivo di settore.
Tribunale di Belluno: rifiuto del vaccino COVID-19 e ferie forzate
Con ordinanza il Tribunale di Belluno ha respinto un ricorso di alcuni dipendenti paramedici di una casa di riposo che avevano rifiutato di sottoporsi al vaccino contro il CoViD e che il datore di lavoro aveva, in conseguenza, posto in ferie forzate (ovviamente, con retribuzione).
Tribunale di Roma: illegittimo il licenziamento del dirigente durante la pandemia
Con ordinanza del 26 febbraio 2021, il Tribunale di Roma ha dichiarato illegittimo il licenziamento di un dirigente avvenuto durante il periodo di blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo previsto nella decretazione di urgenza e prorogato fino al prossimo 31 marzo dalla legge n. 178/2020.
Tribunale di Busto Arsizio: condotta aziendale e periodo di comporto
Con sentenza del 5 febbraio 2021, il Tribunale di Busto Arsizio ha affermato che i periodi di malattia causati da una condotta aziendale non debbono essere computati ai fini del superamento del periodo di comporto.
Tribunale di Arezzo: licenziamento del lavoratore che si rifiuta di servire un cliente senza mascherina
Con sentenza n. 9 del 13 gennaio 2021, il Tribunale di Arezzo ha ritenuto illegittimo il licenziamento di un lavoratore che si era rifiutato di svolgere il proprio lavoro di cassiere avanti ad un cliente che, seppur richiamato, aveva rifiutato di indossare la mascherina anti COVID.
Tribunale di Udine: rimborso al datore da parte del lavoratore del ticket di ingresso alla NASPI
Con sentenza n. 106 del 30 settembre 2020, il Tribunale di Udine ha affermato che il lavoratore, dimissionario “a voce” il quale, non avendo fatto la procedura telematica obbligatoria, con assenze continue non giustificate, aveva costretto il datore di lavoro a procedere alla risoluzione del rapporto per giusta causa, nel rispetto della procedura prevista dall’art. 7 della legge n. 300/1970, è tenuto a rifondere allo stesso la somma dovuta a titolo di ticket di ingresso alla NASPI già pagato dallo stesso.
Tribunale di Treviso: comitato COVID-19 in ogni unità produttiva
Con decreto del 1 luglio 2020 il Tribunale di Treviso ha affermato che la costituzione di un solo comitato COVID-19 a livello centrale previsto dal protocollo condiviso tra parti sociali e Governo del 14 marzo 2020 e non presso le singole unità produttive interessate può costituire condotta antisindacale laddove l’impresa abbia omesso la costituzione dei comitati a livello locale, non coinvolgendo le rappresentanze sindacali delle sedi territoriali.
Tribunale di Mantova: smart-working – rifiuto nella concessione
Con decreto del 26 giugno 2020, emesso nel corso di un procedimento cautelare ex art. 700 c.p.c., il Tribunale di Mantova ha rigettato l’istanza di un dipendente di una multinazionale dei parcheggi che aveva richiesto la prestazione in smart-working ex art. 90 del Decreto Legge n. 34/2020.
Tribunale di Venezia: smart-working nella Pubblica Amministrazione e buono pasto
Con sentenza n. 1069/2020 il Tribunale di Venezia, alla luce della normativa contenuta nel D.L. n. 34/2020, in un ricorso presentato da alcuni lavoratori nei confronti del Comune di Venezia, ha negato la possibilità del riconoscimento del buono pasto.
Tribunale di Firenze: contratto di prossimità e finalità previste dalla legge
Con sentenza n. 528 del 4 giugno 2019, il Tribunale di Firenze, riferendosi al contratto di prossimità previsto dall’art. 8 del D.L. n. 138/2011, ha ritenuto illegittimo un accordo raggiunto tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali con sotto inquadramento del lavoratore interessato in quanto non erano presenti i requisiti di legge previsti al comma 1.
Tribunale di Padova: appalto non genuino ed uso di strumenti informatici e digitali
Con sentenza n. 550 del 16 luglio 2019, il Tribunale di Padova ha affermato che in settori ove l’apporto dei lavoratori costituisce un aspetto preminente, la subordinazione, in caso di appalto, può essere desunta non soltanto dal potere direzionale e di controllo ma anche dall’ausilio di apparecchiature digitali.
Corte di Appello di Milano: contribuzione per l’apprendistato e mancanza di DURC
Con sentenza n. 1075/2019 la Corte di Appello di Milano, richiamando gli orientamenti amministrativi espressi dal Ministero del Lavoro con circolare n. 5/2008 e con nota n. 1677/2016, dall’INPS con circolare n. 51/2008 (punto 3) e dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 6428/2019, ha affermato che la contribuzione dell’apprendistato è “propria”…
Tribunale di Milano: nozione di trasfertismo
Con sentenza n. 1641 del 23 agosto 2019, il Tribunale di Milano ha affermato che la differenza tra trasferta e trasfertismo non inerisce ai contenuti della prestazione lavorativa.
Tribunale di Milano: rinvio alla CGUE per i licenziamenti collettivi ex DLvo 23/2015
Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 5 agosto 2019, trovandosi a decidere su un licenziamento collettivo di 4 dipendenti che ricadevano nella tutela reintegratoria ed uno no, perché assunto con le c.d. “tutele crescenti”, ha rimesso gli atti relativi alla previsione dell’art. 10 del D.L.vo n. 23/2015, alla cognizione della Corte Europea di Giustizia.
Tribunale di Milano: periodo di apprendistato computabile nell’anzianita di servizio
Con sentenza n. 896 del 25 giugno 2019, la Corte di Appello di Milano ha affermato che il pieno computo dell’anzianità di servizio maturato durante il periodo di apprendistato è coerente con una corretta interpretazione testuale e sistemica della disciplina nazionale e compatibile con le esigenze di tutela poste dal principio di parità di trattamento.
Tribunale di Milano: licenziamento GMO finalizzato all’incremento della produttività
Con sentenza n. 1313 del 21 giugno 2019 la Corte di Appello di Milano ha affermato la legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo finalizzato all’incremento della redditività e dell’efficienza gestionale che si traducano in un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo, da attuare mediante soppressione di una postazione lavorativa.
Tribunale di Bari: licenziamento per chat inserita nel cellulare aziendale
Con sentenza n. 2636 del 10 giugno 2019 il Tribunale di Bari ha affermato che “costituisce grave illecito disciplinare, tale la giustificare il licenziamento per giusta causa il comportamento del dipendente che,…